..il fiume accompagna silenziosamente la vita dei cittadini romani, e fa da cornice alle vacanze dei numerosi turisti rigorosamente muniti di macchine fotografiche. Ponte per ponte abbiamo osservato le numerose attività che vengono svolte. Ad affollare i parapetti: turisti, innamorati, e venditori ambulanti; ma basta scendere lungo le sue sponde per trovare sporadici sportivi in bici o in canoa, ma anche vaste zone tristemente abbandonate e poco sfruttate. E' da questa osservazione che nasce la nostra ambizione a far “ri-innamorare” soprattutto i cittadini ma anche i turisti, del grande patrimonio che rappresenta il nostro Tevere.
“..Il mormorio del fiume è certo più bello di quello delle grandi fontane di San Pietro. E' quella cosa uguale in tutto il mondo dal principio del mondo, e come riuscirà poi ogni volta a commuovere non si può dire. E bello è pensare che se di giorno esso parla ugualmente, e nessuno può udirlo, sembra soltanto la sera ritrovare la suavera ispirazione, scriverla quasi, ed essere ascoltato.” (Sandro Penna, da Un po' di febbre)
E' stato amore a prima vista. Durante una delle ispezioni, la nostra attenzione è caduta su alcuni vetri impolverati a forma di libro, appesi ai muraglioni: decine di versi e lettere che ripercorrono la vita del fiume, dalle origini ad oggi. E' per questo motivo che il nostro progetto assume una funzione ricreativa e contemporaneamente di rigenerazione culturale.
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